Med-Attivismo: quali strategie per un’informazione indipendente dopo le rivoluzioni ?

Proteste in MaroccoCome si può mantenere un’informazione libera dopo le rivoluzioni nella sponda sud del Mediterraneo? Mercoledì 1 ottobre alle 18 al Labas occupato (via Orfeo 46, Bologna) la conferenza “Med-Attivismo. Quali strategie per un’informazione indipendente dopo le rivoluzioni”, farà luce su quanto è successo in questi ultimi tre anni e mezzo di rivolte, in cui milioni di persone, soprattutto giovani, hanno conquistato le piazze per chiedere la “caduta del sistema”. L’evento, organizzato da Cospe in collaborazione con l’associazione Ya Basta!, vedrà come ospiti i mediattivisti Esraa Abdelfattah, dall’Egitto, e Mohcine Hammane, dal Marocco.

I diversi movimenti di protesta dei Paesi della regione mediterranea hanno interessanti punti in comune. Pensiamo all’occupazione e alla riappropriazione degli spazi pubblici, alla denuncia della collusione tra classe politica e corporazioni economiche o finanziarie, al rifiuto della divisione tra identità diverse. In questo, il ruolo dei mediattivisti che raccontano i fatti senza filtri è stato ed è fondamentale. Con i loro cellulari, correndo da un quartiere all’altro, i giornalisti-cittadini sono stati testimoni diretti degli eventi.

L’egiziana Esraa Abdelfattah ha giocato un ruolo centrale nell’occupazione di piazza Tahrir del 2011. Nel 2008 aveva già fondato il gruppo Facebook “April 6 general strike Egypt”, che promuoveva una giornata di disobbedienza civile per i lavoratori. Candidata al Nobel per la Pace nel 2011, ora collabora con la Egyptian Democratic Academy e scrive per il giornale “El-Youm7”.

Mohcine Hammane, nato in Marocco, è rappresentante della rete Chabaka di Tangeri, che lavora sui diritti dei lavoratori, dei migranti e dei giovani. Ha partecipato al “Movimento 20 febbraio 2011”, è membro del Consiglio dei diritti umani di Tangeri e collabora con associazioni spagnole per lo sviluppo sociale.

Nel dibattito si parlerà di cosa rimane di quella che da due anni chiamiamo la “primavera araba”, in termini di cambiamento, lavoro, valori, migrazioni e soprattutto libertà di espressione. Interviene anche Domenico Mucignat, rappresentante dell’associazione bolognese Ya Basta!. Modera Pamela Cioni, responsabile della comunicazione del Cospe.

L’organizzazione della visita in Italia degli attivisti è stata resa possibile dal progetto “Semedia – sviluppo economico per una nuova occupazione nel Mediterraneo”, promosso da Cospe e co-finanziato della Regione Emilia-Romagna.